Discorsi commemorativi 83
oggidì si trova ridotta a pochi avanzi, ma i nobili vuoti di essa lasciano in noi sempre la memoria più preziosa, più cara ; lasciano nella nazione un sentimento di profonda riconoscenza.
E come se la Provvidenza volesse con le date associare le gioie e i dolori, oggi appunto compiono dodici anni che nel Parlamento, già diventato italiano, si piangeva la perdita di Camillo Cavour; oggi compiono dodici anni che la stessa amarezza che ora ci riempie l'animo, prorompeva dal cuore di noi tutti, trovando un'eco in tutta Italia.
A significare lo stesso dolore, ad attestare lo stesso cordoglio che noi oggi portiamo, io propongo che, come allora, la Camera sospenda la sua seduta, e per quindici giorni rivesta a gramaglia la sua bandiera.
Di uno scolaro per commemorare il compianto maestro
Io vidi coloro a' quali la fortuna fece culla nell'opulenza, io vidi quelli che vivono con la mente o per
(') Il 20 gennaio 1S97, si spegneva improvvisamente in Graz Pietro Arnoldo, veterano tra i maestri dell'arte della scherma. L'Arnoldo era noto in Austria e in Ungheria per la integrità del carattere, era amato per la sua scrupolosa rettitudine, stimato per la laboriosità esemplare e la competenza grande nell'arte sua. I suoi funerali furono modesti come modesto fu il carattere e la vita del compianto maestro. Ma taluni amici ed allievi, che ne conoscevano la grandezza dell'anima, vollero commemorarne il ricordo, ed è in codesta circostanza che lo scrivente disse le parole qui stampate.
Pietro Arnoldo ebbe il merito di far conoscere e propagare per il primo la scherma italiana nella Monarchia Austro-Ungarica, e suo allievo fu l'attuale colonnello G. Ristow, autore apprezzato e stimato di vari trattati sulla scherma e del codice cavalleresco adottato dall'esercito austriaco.
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