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Di un ammiratore davanti ai resti mortali di un audace automobilista perito tragicamente durante una corsa.
X.... Y.... è morto mentre conduceva la sua macchina nella corsa alla vittoria. Amante appassionato dell'automobilismo, per lui e con lui viveva; se n'era fatto l'amico prediletto, che in un momento supremo lo ha tradito. Inebbriato dalle acclamazioni della folla, che seguiva nervosa i giri vorticosi della macchina italiana, forte nel volere, eccitato dal miraggio del successo e dai clamori dei presenti, egli, il nostro amico, più non si tenne e volle tentare un'audacia più audace delle altre fino allora da lui compiute.
Lanciata la macchina ad una velocità terribile, sotto la vigile ansia del pubblico, più non correva, ma volava, sfuggiva allo sguardo come un fulmine nello spazio.
Improvviso si udì uno scroscio sinistro e si vide l'automobile balzare in aria in una nuvola di polvere; e nuli'altro più si vide. Gli accorsi trovarono morto l'amico nostro e con lui disfatta la macchina.
Sulla tua memoria, o amico diletto, s'è riversato il compianto generale, quel compianto profondo e muto che accompagna i giovani gagliardi caduti nel compiere la più ardimentosa delle imprese loro. E perchè tu sei scomparso come un soldato che cade nell'istante del suo più grande eroismo, il dolore degli amici e degli ammiratori si fa più acuto e non trova conforto nel compatimento che circonda la tua triste fine.