Elogi funebri 311
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Di un patriotta (') davanti alla salma di un patriotta.
Piero Cironi fu, in tempi servili, esempio di quelle virtù che illustreranno la patria italiana quando l'Italia sarà, com'egli l'avrebbe voluta, patria di liberi ed eguali, e istitutrice di bontà civile alle genti.
Discepolo de' nostri Grandi del pensiero e di Giuseppe Mazzini, ei fu dell'eletta schiera di que' generosi che alimentarono la sacra fiamma della vita una della Nazione nelle cittadinanze toscane e sospinsero gli eredi di Dante, di Macchiavelli e di Michelangelo a celebrare, primi fra gl'Italiani, il vincolo di quella vita, deponendo, nel '59, le insegne del vecchio Stato autonomo sull'altare della patria comune.
Modesto, austero, incontaminato d'ogni'egoismo sino alla fine, sostenne con forte animo persecuzioni ed esilio, e restituito al paese natio non cercò fama, agi ed onori: nè volle premio dell'opera sua e dei sacrifici fatti per la terra de' suoi padri — se non l'intima gioia del dovere compiuto — e morì, come visse, apostolo di una fede, alla quale il progresso de' tempi serba l'aureola della vittoria pel bene dell'umanità.
La patria futura iscriverà, ad insegnamento de' suoi cittadini, il nome di Pietro Cironi fra quelli de' più benemeriti precursori de' suoi destini.
(') Aurelio Saffi.
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