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Come devo parlare in pubblico?
Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita
Jacopo Gelli
Ulrico Hoepli Milano, 1912, pagine 464

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   34-S Capìtolo terzo
   macchine. M'ingegnerò di dimostrare, come quella convinzione, vera per una parte, è assolutamente falsa per quanto riguarda le monete, e come sopprimere l'opera dell'incisore è altrettanto assurdo come il voler sostenere che data la bontà delle riproduzioni fotomeccaniche, l'arte dell'incidere in taglio dolce non abbia più ragione di essere, e all'acqua forte e al bulino soppressi, potersi sostituire, senz'altro, il semplice disegno a penna.
   E qui è da ricordare un fatto di grandissima importanza, nella storia dell'arte moderna: il sorgere e il fiorire rapidissimo, avvenuto ai tempi nostri, della Medaglistica straniera, e massime la francese; la quale ispirandosi alle opere gloriose del rinascimento italiano, eseguite di getto, abbandonò gli antichi metodi di incisione in cui talvolta la minuzia della fattura degenerò in una esecuzione meccanica artificiosa e con un fare
   della numismatica. Al suo volere dobbiamo oggi, infatti, se le monete italiane rispecchiano l'arte del tempo nostro in modo più fedele e degno del passato, a codesto volere dobbiamo oggi: l'arcaica Italia dalla spiga simbolica che guarda e pensa nel nichelino del Bistolfi; l'Italia marinara, che arma la prora e salpa per i lidi dell'avvenire, nelle monete di bronzo, modellate dal Canonica ; e la quadriga delle monete d'argento del Calandra. E se le nuove monete furono ammirate da questi e discusse da quelli ; rimangono pur sempre come prova di un felicissimo risveglio del genio italiano, il quale fa ritorno alla nobiltà di forma delle monete sicule e romane, e a quelle del Rinascimento, gloriose per l'arte del Pisanello. L'oratore ufficiale per codesta geniale solennità fu il com-mendator Antonio Salinas, direttore del museo di Palermo ed accademico di S. Luca, il quale col discorso qui riassunto, e già pubblicato nei giornali romani, illustrò con raro acume di osservazione il quesito : se una scuola di preparazione sia necessaria a chi si appresti al lavoro di targhette, di medaglie, di monete e di sigilli; e se il medaglista debba essere pure incisore.