62 Capitolo terzo
classe di livornesi fremente di vita larga e intensa, nella quale vibra più indomito lo spirito attivo e tenace e pronto alla intraprendenza nei commerci, da quella classe di livornesi che nelle lotte redentrici delle industrie, fecondate dal lavoro di questo popolo risoluto ed animoso, arreca quelle stesse vampate di fieri entusiasmi, che in altri tempi fortunosi portò sui campi di battaglia e in quelli dell'intelletto per la libertà, l'indipendenza e l'unità della Patria.
E questa Livorno che vi dette i Natali, e che in sè racchiude tanto impeto di forza produttrice, tanto fascino di bellezze naturali, tanta gloria di tradizioni patriottiche, se gioì nel sapervi chiamato a sì alta novella carica, si rammaricò di vedere un suo figlio prediletto e bene meritante allontanarsi dalla Città natale.
Però, nè la gioia, nè il rammarico riuscirono a cancellare dalla memoria dei livornesi la incorrotta dignità della vostra vita, nè la fede immutabile da voi serbata nell'avvenire promettente di questo importantissimo emporio marittimo; non posero in oblio le cure sollecite che per tanti anni Voi dedicaste al miglioramento dei suo Porto con amore di figlio amantissimo, confortato dall'alta potenza del vostro pensiero, e dalla sapienza del vostro consiglio.
Per codesta ricordanza che vive e domina nel cuore di quanti amano Livorno, oggi questa Camera di Commercio, quale mandataria di una falange di lavoratori che dal Porto e nel Porto nostro, traggono vita prospera e sicura, vi offre in questa pergamena, alluminata da artefice nostrano, la sua riconoscente gratitudine e vi proclama benemerito della nativa Città, mentre con fede incrollabile pensa che Voi, Commendator Maz-zinghi, anche per l'avvenire vorrete tener presente nella mente, che Livorno fa assegnamento sul vostro affetto