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bilissimi per quell'eterno ideale di bellezza, frutto primogenito dell'onore e della lealtà: «la Cortesia».
E perchè noi tutti sentiamo, come la vita sorpassi e travolga avvenimenti e rancori d'uomini e ire di vinti, inneggio a Voi, che perdeste, e a Voi che riusciste vincitori, poiché nel sorriso facile conservate l'abitudine della espansione, prova luminosa della bontà del cuore, che per la vittoria riportata non sente rimorsi, nè sente vergogna per la sconfitta subita.
Inneggio a Voi, o vinti, perchè solo nella benigna sorte foste inferiori ai vincitori; da che, al par di questi, aveste l'anima infiammata dal fecondo entusiasmo per l'arte strenua, che a questa prova d'onore vi chiamò dagli angoli più remoti d'Europa.
E vi chiamò a questa festa di pace, di fratellanza e di civiltà, perchè foste testimoni, Voi giovani, della dimostrazione deferente che il mondo civile tributa in questi giorni al Sovrano dei nostri ospiti, nel sessantesimo anno di Regno.
E come ospite, invito Voi, o signori, ad alzare il bicchiere in onore di S. M. l'Imperatore; mentre brindo alla grandezza e alla prosperità delle Nazioni, che a questa solenne festa delle armi cortesi mandarono i loro valorosi campioni.
Di un rappresentante di una Società italiana al banchetto di una Società svizzera di tiro a segno.
Signore e Signori; ospite vostro, il rappresentante della Società.... di tiro a segno, porge il suo primo saluto di omaggio alle gentili signore, le quali con la presenza loro, fatta di grazia e di cortesia,.vollero trasformare in una festa simpatica di fratellevole concor-
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