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Come devo parlare in pubblico?
Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita
Jacopo Gelli
Ulrico Hoepli Milano, 1912, pagine 464

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   278
   Capitolo ter te
   nel suo significato, perchè è prova di una solidarietà che per trent'anni seppe resistere all'urto dell'instabile fortuna.
   Or sono sei lustri eravamo « falange » ; la gioventù eguagliava la baldanza e i propositi che ci animavano erano il riflesso dell'anima, satura di altissimi ideali e di nobili aspirazioni.
   Dopo trenta anni la « bella falange » del 1879 è stata assottigliata dalle alternate vicende, spesso fortunose, di una vita talvolta dolorata dalla ineluttabile realtà. Ma con orgoglio noi possiamo rivolgere lo sguardo sicuro all'acqua perigliosa del passato; poiché ben pochi de' nostri smarrirono la dritta via, e quelli che spontaneamente uscirono dalle nostre file, onorarono altrimenti il Paese. Troppi, però, dei nostri camerati hanno mancato all'appello odierno, e sono quelli che ci lasciarono per insegnare a noi superstiti come muoiono sul campo di battaglia i figli d'Italia!
   I resti di quella schiera, esuberante di vigore giovanile e di santi entusiasmi, sono qui raccolti a scrutare nel viso dei compagni le vicissitudini di un trentennio. Ma negli occhi di tutti io vedo rilucere la compiacenza interna, che viene dalla certezza di aver compiuto sempre e dovunque il proprio dovere di cittadini e di soldati.
   Per questo compiacimento intimo il nostro saluto di conforto vada a que' pochi compagni nostri smarriti o vinti.
   Ma il nostro ricordo di riconoscenza e di affetto corra a coloro che ci furono maestri e che, con l'esempio, c'insegnarono la religione del dovere e del lavoro, ispirandoci il sentimento della disciplina e l'amore per la Patria.
   Ed in Voi, diletti compagni d'arme, io non saluto