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Capitolo terzo
6 Di saluto a ospiti, amici, ecc.
Di saluto ai rappresentanti della Camera dei deputati Ungherese, convenuti a Roma per il giubileo nazionale d'Italia (aprile igii).
Gli ospiti simpatici e colti, che hanno voluto recare a noi, nella commemorazione del nostro giubileo di indipendenza e di libertą, il saluto del Parlamento e del popolo cavalleresco di Ungheria, sono dunque partiti.
Ed hanno recato con sč, vibrante e dolce, il ricordo della grandezza di questa superba Roma radiosa di civiltą e di fecondo cammino su la via del progresso. Il ricordo della fraterna accoglienza che autoritą e cittadinanza, con slancio spontaneo, hanno loro fatta, e che il tatto squisito del Re, ricevendo in particolare udienza il presidente della Camera Ungherese, ha completata.
Dal canto nostro, noi conserviamo la impressione gradita delle frasi giovanilmente entusiastiche, con cui gli ospiti cari hanno voluto esprimerci la loro ammirazione per l'Italia, per Roma, per il nostro popolo laborioso, audacemente sicuro del suo avvenire.
La gita della Deputazione Ungherese qua nella capitale della terza Italia redenta, ha cementato i legami di affettuosa simpatia che avvincono le due Nazioni sorelle per virtł patriottiche e per fede incrollabile nelle proprie forze.
La Triplice alleanza, col saluto recato prima dal