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Come devo parlare in pubblico?
Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita
Jacopo Gelli
Ulrico Hoepli Milano, 1912, pagine 464

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Discorsi inaugurali
   261
   * * *
   Di un artista per la consegna di un monumento da lui eseguito (').
   Con la stessa umiltà di spirito con cui io affrontai la grande ombra riapparsami nell'anima quando il vostro nobile desiderio, o cittadini di San Remo, me la sospinse ; con lo stesso trepidante fervore con cui mi accinsi a rievocarla dinanzi agli occhi vostri, io ora con l'atto, quasi sacro, del lavoratore che esprime il sacrificio supremo di tutto sè stesso, vi offro l'opera della mia volontà e del mio amore.
   Qualunque ella sia, o troppo inferiore all'aspettazione della vostra fede, o non indegna della vostra aspirazione, essa è nata da un grande sogno, ed è impressa di una grande speranza: tradurre in una semplice armonia di semplici cose l'austera e salda idealità del popolo che vuole al Nume della patria eretto con le pietre delle sue montagne l'altare della sua de-
   (') Il 26 aprile 1908, sotto gli splendori sereni del cielo ligure, in mezzo a una selva di orifiamme e di bandiere, mosse dalla brezza di ponente, nel silenzio profondo di una folla soggiogata dall'ammirazione, rotto subito da un applauso scrosciante come tempesta, impetuoso, prorompente a salutare le gesta vittoriose dell'Eroe, San Remo inaugurava un monumento a Giuseppe Garibaldi, opera esimia di quel forte e chiaro intelletto ch'è Leonardo Bistolfi. Ma se la bellezza, la grandiosità, la concezione sovrumana del lavoro ci fanno ammirare nell'artefice l'artista; nel discorso che Bistolfi pronunciò nel consegnare al sindaco di S. Remo l'opera meravigliosa sortita dalle sue mani, ammireremo il pensatore profondo e il poeta che si esalta nell'idea del buono, del bello e del generoso.
   Ai cittadini di San Remo.