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IDi 7in uomo polìtico per l' inaugurazione di un monumento (').
Sire, Graziosa Regina, Altezza Reale, Signori !
Il 20 settembre 1870 non potrebbe esser da noi meglio solennizzato che con la inaugurazione del monumento in Roma all'amico fedele e devoto di Vittorio Emanuele, a Garibaldi. In questi due nomi, e in quello di Giuseppe Mazzini, si compendia la storia del risorgimento nazionale.
Essi chiamano alle nostre menti i fasti, i dolori, le vittorie, i sacrifizi, la fede rigeneratrice del popolo nella dinastia.
Ed il ricordarlo in questi momenti è un conforto per noi.
Il 20 settembre consacra la reintegrazione del diritto italiano per virtù di Re.
Vittorio Emanuele non poteva chiudere la sua gloriosa carriera, lasciando Roma irredenta. Aveva giurato di redimerla nel 1868, quando accettò i plebisciti del 21 ottobre, e, re galantuomo, sentiva in animo suo di non dover mancare ad una impresa, più volffe tentata dal popolo, duce Garibaldi.
I cittadini romani non potevano essere ilòti dell'unità, il mancipio del fanatismo cosmopolita.
La loro servitù era un avanzo della ingiustizia uma-
(') Il 20 settembre 1895 Roma inaugurava sul Gianicolo un monumento equestre a Giuseppe Garibaldi. Francesco Crispi, che fu dei Mille di Marsala, pronunciò il discorso inaugurale alla presenza del Re e della Regina d'Italia e del Principe Ereditario.