Discorsi inaugurali
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« Con Roma Capitale d'Italia ho sciolto le mie promesse e coronata l'impresa che ventitré anni or sono veniva iniziata dal magnanimo mio genitore ».
Il confronto fra le condizioni dell' Italia all' indomani di Novara e quelle dell'indomani di Porta Pia, dà la misura della riconoscenza che il popolo italiano deve ai grandi che operarono così profonda trasformazione.
Governo e Parlamento, sicuri interpreti della volontà del paese, nel momento del dolore per la perdita del padre della patria, vollero che sul Campidoglio, sola sede degna sorgesse il monumento che ricorderà alle future generazioni il più grande fatto della storia d'Italia.
Il genio di Giuseppe Sacconi e l'opera dei suoi continuatori e dei valenti artisti che onorano l'Italia, crearono questa magnifica opera d'arte la quale con le statue delle regioni d'Italia che fanno corona al primo suo Re, con le allegorie alle virtù, ai sacrifici, alle lotte del periodo eroico della nostra storia, come un marmoreo inno alla Patria, richiama alla mente dello spettatore gli attori e gli episodii della meravigliosa risurrezione.
E cosi lo spettatore vede passare innanzi al suo pensiero i precursori che nei tempi più tristi ebbero la visione di una nuova Italia, gli apostoli che ardenti di fede infiammarono gli animi della gioventù; i martiri che affrontarono serenamente la morte ; e riandando col pensiero i grandi episodi del nostro risorgimento, ricorda la memoranda seduta del Parlamento subalpino nella quale Vittorio Emanuele evocò il grido di dolore che si elevava da ogni parte d'Italia; l'incontro di Vittorio Emanuele e di Garibaldi ; la seduta del Parlamento italiano nella quale si proclamò Roma ca-