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Capitolo terzo
vile più intensa e più concitata, degli incalzanti problemi d'una civiltà che si rinnovella.
E la mente Vostra anela al fine d'una più profittevole e più intima cooperazione dei vari ordini sociali pel bene dei cittadini tutti ; cosi come nel rispetto delle alleanze e delle amicizie politiche, nei favoriti accordi economici internazionali, e nel promosso istituto mondiale d'agricoltura, che sarà vanto del Vostro regno, appaiono, per sicuri indizi, liete le promesse d'un'èra di prosperità e di pace fra le umane genti.
A Voi piacquero recare nel Quirinale il prestigio delle forti tradizioni dei maggiori congiunto all'esempio delle più elette doti muliebri: la semplicità, il culto della famiglia, l'amore dei miseri. Cosi rifulge di vera grandezza il trono, che Voi, benedetta da tutti, dividete coll'Augusto Consorte, a Lui ministra di soavità e di conforto nei quotidiani cimenti dell'ardua missione.
E Milano, o Sire, che, prima tra le città italiane, accolse giubilante a liberatore il Vostro grande Avo, Milano, che dalla fortunata sede, dalla fervida operosità e dalla fiorente economia è tratta ad essere tanto più osservante il debito di solidarietà che l'avvince alle regioni sorelle, Milano a Voi, che, nella domestica convivenza e nella diletta progenie, simboleggiate della patria l'armonica unità e le alte speranze, oggi riafferma l'immutabile sua devozione. Essa, frammezzo alle ardenti manifestazioni del vivere gagliardo e alle spigliate costumanze dell'umore gioviale, serba profondo il senso della rettitudine, profonda l'aspirazione verso i nobili ideali, e sollecita presta ascolto alla voce del cuore. Milano Vi ringrazia d'avere in questo giorno di evocazioni meste e gloriose confuso il Vostro al suo
Regina !