222
Ogni anima cosciente d'italiano deve serbare perenne un culto di gratitudine e di amore per Colui che amò cosi ferventemente questa nostra terra, e l'atto che qui oggi si compie desterà una intensa emozione nel popolo d'Italia, che, sull'altare della patria, fra le memorie sacre della sua redenzione, ha innalzato l'immagine di Victor Hugo, radiosa di genio e di dolcezza serena.
Solenne dunque per noi questo giorno al pari che per voi, o signori, nobili figli di Francia. Oggi voi esaltate nella grande Parigi; in un'apoteosi che non ha riscontro nella storia, il Genio sovrano, a cui fu decretata l'immortalità assai prima che si spegnesse la vita mortale; voi consacrate alla venerazione dei più lontani nipoti Colui che fu e che sarà il maestro e l'orgoglio vostro.
Noi offriamo a quella memoria, a quell' immortalità il palpito del nostro cuore come ad un fratello venerato e caro, un nume tutelare della stirpe latina.
Il mondo intero assiste oggi alla grande apoteosi, poiché Victor Hugo appartiene a tutta l'umanità universale, come il suo genio; è questa glorificazione : ed è bello e giusto che l'effigie sua si elevi sul suolo sacro alla universalità della storia.
E questo l'orgoglio di Roma, di provocare con le sue grandi memorie le ispirazioni dei grandi e di accoglierne poscia il ricordo per tramandarlo ai posteri.
Cosi ieri una volontà augusta si affermava dedicandole la statua del Sommo poeta tedesco, cosi oggi la vostra nobile iniziativa, o signori, permetterà che qui sorga l'effigie dell'immortale Poeta francese.
Essa rimarrà per noi sacra e venerata, custodita dalla più fervente riconoscenza, irradiata dal sentimento più eletto e più puro, quello dell'amicizia fra le due sorelle latine, indissolubilmente congiunte in quel gran cuore.