Discorsi inaugurali
219
subito ricondurrebbero la pace il ricordo dell'epico amore fra Victor Hugo e Garibaldi (') o alcuni dqlcis-simi versi come questi:
Nous chercherons quel est le nom de l'espérance;
Nous dirons: Italie! et tu répondras: France!
Gli è che fra due nobili popoli, appartenenti alla stessa famiglia, i grandi pensieri sgorgheranno sempre dal loro grande cuore: nel cuore, nella poesia troveranno perpetua e vivida la sorgente delle salutari concordie, necessarie alle loro ascensioni verso l'ideale. Traendo gli auspici dalla imagine di Victor Hugo, dobbiamo ricercarne la glorificazione nelle ineffabili mitezze dell'arte, simbolo della umana solidarietà, in quella bellezza della bontà, di cui il poeta ci ha parlato cosi santamente e dolcemente che la dolcezza ancor dentro mi suona, attestando in carmi e in romanzi immortali che il bello è lo splendore del vero e del buono.
Splendori di verità e di bontà sempre rilucano intorno all'Italia e alla Francia, aiutate dal genio pacificatore di Victor Hugo !
Discorso di un sindaco che riceve in consegna il busto di un celebre poeta, donato (2).
Nella memorabile seduta dell'As cmblea legislativa del 13 gennaio 1848, mentre un soffio potente di li-
(') Frère, nous dirons tous les deux notre histoire; Tu me raconteras Palerme et ta victoire, Je te dirai Paris, sa chute et nos sanglots Et nous lirons ensemble Homére aù bord des flots...
(') Questo discorso fu pronunciato dal sindaco di Roma principe Don Prospero Colonna, in occasione della consegna del busto di Victor Hugo al municipio di Roma da parte della Lega franco-italiana di Parigi (1904).
* ? *