Capitolo terzo
Fioriva pertanto la moderna economia; ed al graduale svolgimento di essa tennero riscontro, foggiate ed ordinate secondo i luoghi e secondo i momenti, le pubbliche rassegne, intese a divulgare i benefici della civiltà col pungolo dell'emulazione e col magistero degli esempi.
Circa un mezzo secolo fa, ai primi albori delle applicazioni meccaniche, arrise fortuna in ispecie all'attività manifatturiera nella forma rudimentale delle modeste imprese private. Le Esposizioni si contennero di preferenza nelle anguste frontiere nazionali, e di preferenza furono volte alla suggestiva notorietà di innumeri e disparati prodotti.
Dalle promosse competizioni, dalle efficaci difese di confine, mitigate con ragionevoli compromessi fra le nazioni, trassero quindi gagliardo incremento le industrie e gli scambi. Prevaleva cosi il regime capitalistico, operai ed imprenditori si stringevano via via in cospicue associazioni. E le mostre in un'orbita fattasi universale, frammezzo all'ostentata abbondanza delle merci più raffinate, mirarono segnatamente a diffondere per ogni dove 1' impiego dei nuovi strumenti automatici di produzione o le sagaci discipline della previdenza.
Ma la cresciuta ricchezza generale non tolse negli ultimi anni, che le ragioni dell'inasprita concorrenza riuscissero a turbare talora il necessario accordo fra le esportazioni e gli acquisti d'uno Stato rispetto all'altro, talora la ripartizione dei profitti fra i molteplici elementi dell'economia di uno stesso Stato. Per tal modo si fecero più acute le antiche contese doganali, più facili ad insorgere i contrasti fra classi e classi, fra produttori e produttori, fra regioni e regioni. Si pensò di correre ai ripari. Ed ecco venuta in onore la tendenza, mercè cui si vorrebbero favoriti ad un tempo