Discorsi inaugurali
205
Sire,
Arnesi, abbigliamenti, costumanze, tutto ciò dovrà più o meno sollecitamente sparire. Noi non ce ne dorremo.
In queste feste cinquantenarie vano sarebbe il ricordare, se i ricordi non fossero promesse.
S'unifichino pure da Susa a Manduria usi e costumi ; ma l'anima popolare palpiti d'un palpito solo. Le diverse genti d'Italia confondano le antiche disparità, nel comune proposito di essere degne delle nuove fortune e pari ai loro nuovi destini.
Per l'inaugurazione di una esposizione intemazionale (1906 in Milano) (l).
Maestà! Graziosa Regina! Signori!
Milano, che inaugurandosi la Mostra nazionale del 1881, auspice Umberto I, chiamava primamente a raccolta le provincie sorelle per celebrare la rinascente Italia economica e la compiuta gigantesca opera del Gottardo, Milano esulta e va oggi superba d'essere, auspice Vittorio Emanuele III, teatro d'una più vasta e più ardita festa del lavoro, resa solenne dal dischiuso valico del Sempione e dal concorso dei popoli amici.
Di gran lunga diverso appare il presente da un non lontano passato.
Informate dalla scienza, ebbero luce ed impulso via via le arti, onde è dato all'uomo di penetrare i segreti della natura, di domandarne le forze, di volgerle a suo prò.
(') L'inaugurazione avvenne il 28 aprile 1906, alla presenza dei Reali d'Italia.
* * *