Capitolo terzo
« corso di secoli, i quali non saranno per altro tanto « tristi ed oscuri come furono quelli del suo tempo « passato ».
Scriveva ciò l'illustre storico tedesco verso il 1860, e poco dopo, nel 1870, si innalzava sul torrione, che fu detto dei Borgia, la bandiera tricolore, compiendosi nell'avvenimento uno dei maggiori della storia politica d'Italia non solo, ma del mondo cristiano: la fine del potere temporale del papato, che nel Castello aveva avuto sempre la maggior guarentigia ed il più forte
appoggio-
Era finita con ciò la storia di Castel S. Angelo?
Sonnecchiò, è la parola, per alcuni anni.
Aveva da lungo tempo perduta la sontuosità che gli avevano data i Papi artisti e fastosi del 1500, e si era ridotto (specialmente nella parte centrale) all'umile funzione indecorosa di galera e di carcere ; e le bellissime sale che alloggiarono Leone X, Clemente VII e Paolo III, e sulle pareti e sulle volte delle quali i migliori allievi di Raffaello avevano profusi tesori di arte, erano convertite in caserme ed in magazzini, e qua e là erano alloggiate numerose famiglie di impiegati militari, sicché gli imbianchi e le affumicature dilagavano ovunque, ed i mali adattamenti ed i guasti aumentavano ogni giorno.
Sonnecchiò, o male operarono gli uomini odierni attorno a lui, chè per le imposizioni del Piano regolatore furono a poco a poco smontate le artiglierie e smantellate le fortificazioni del poligono stellato ; e per i lavori del Lungo Tevere si abbatterono le difese della fronte verso il ponte Elio.
Sonnecchiò, vecchio gigante, minato dalla tabe che si chiama — pei monumenti —- tempo ed incuria, sconosciuto ai più, tenuto in poco od in nessun conto.