Capitolo terzo
aveva consigliato all'amico suo, restar ansiosi per le lotte fra le città vicine, le prepotenze di tiranni, per le pretese nuove dei papi, pensare ai negozi economici, alle arti, alle industrie in cui erano da secoli maestri.
E se i vecchi oggi tornassero a sedere sullo scanno?
La sala conservata senza restauri e cambiamenti, farebbe loro nascere l'illusione che nulla è cambiato. Le piazze, le vie, le fontane e i palazzi conservano il loro carattere signorile, severo, artistico. Il bel sole dell' Umbria li illumina, la vecchia Università insegna. Ma appena udite le vostre voci un mondo nuovo di ideali e di fatti si affaccerebbe alla mente loro.
Non più lotte civili, non più invasioni, non più eccidi di famiglie, non più Atalante piangente, non più la Rocca a domar Perugia, non più principi disaccordi e cattivi. La Patria unita, le forze rinnovate e gli animi concordi, gli studi progrediti, il lavoro fervente. E questo il sogno di Machiavelli compiuto per il valore dei figli d'Italia. La distesa verde dell' Umbria si rallegra del sole che si rispecchia nel lago, le fonti del Clitumno cantano al cuore degli italiani fatali inni con le memorie vetuste e le glorie nuove della patria, le acque del Velino cadono sempre nella valle, ma muovono miracolosi congegni per cui ferve tutta una vita di lavoro. E da Assisi, dal chiostro stesso di S. Francesco, un' idea nuova « fulgente di giustizia e di pietà » la voce della scuola si diffonde, che istruisce, che educa e che conforta sventure e dolori.
Cosi in cospetto del nostro Re, assertore nobilissimo nelle fortune nuove della Patria, « l'Umbria verde * guarda da lungi al Quirinale dove una nuova, dolce immagine del Perugino, tiene fra le braccia un fanciullo che « dal viso tondo sorride » e dice all' Italia una nuova strofe della sua eterna poesia di pace e di progresso, di libertà e di bene.