Stai consultando: 'Come devo parlare in pubblico? Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita', Jacopo Gelli

   

Pagina (203/479)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (203/479)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Come devo parlare in pubblico?
Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita
Jacopo Gelli
Ulrico Hoepli Milano, 1912, pagine 464

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Discorsi inaugurali
   189
   Miniatori irraggiò la sua luce mite e soave da tre città : Gubbio, Foligno e Perugia, e ornò singolarmente la regione sua e passò trionfatrice per tutta Italia e arricchì i Musei dell'estero, quando tanti tesori furono strappati ai loro luoghi dall'iniqua pretesa del diritto di guerra.
   Rammenta i nomi insigni di Ottaviano da Gubbio, di Fiorenzo di Lorenzo, di Benedetto Bonfigli, di Niccolò da Foligno — i patriarchi della pittura umbra che prepararono i gloriosi maestri della fine del Quattrocento. Ma anche coloro che non furono mai nell' Umbria hanno imparato a conoscerne ed ammirarne l'arte ovunque.
   A Siena, a Roma, risplendono le opere meravigliose del Pinturicchio, insuperabile nella decorazione dell'appartamento Borgia, narratore perspicuo negli affreschi della libreria Piccolomini a Siena, dove dipinge la storia del papa che voleva fondar Pienza per la sua gloria, e la sua gloria invece gli viene dal pennello dell'Umbria.
   I capolavori di Pietro Perugino, sparsi dovunque nelle Gallerie italiane e straniere, trionfano sempre per la malinconica bellezza e la purità delle forme, inimitabili prototipi di soave, religiosa divozione.
   Dalla sua scuola muoveva, dolcissimo araldo del genio italico, il giovinetto Sanzio, ad illustrare col suo divino pennello la Roma dei Papi.
   Così 1' Umbria col divino Urbinate partecipa al gran triumvirato dell'arte italiana in Firenze con Michelangelo e Leonardo.
   L'architettura nell' Umbria. — L'amore di libertà e d'indipendenza indusse già i Comuni italiani a murare altere magioni dei propri reggitori; cosi da Todi a Gubbio, da Montefalco a Foligno, e ovunque