Capitolo terzo
Giovi pertanto a noi tutti, o Signori, perseverare nella nostra fede; poiché il vicino trionfo della causa della pace, ad onta di qualche nota discorde, non è solo pio presagio delle anime, ma è quotidiana attestazione dell'eloquenza dei fatti e del magistero della scienza ; è graduale compimento di una legge di progresso e di coesione, di coordinazione e di perfezionamento, che con luminosa analogia presiede egualmente ai destini della vita dei popoli come allo sviluppo della vita individuale, egualmente al corso dei fenomeni del pensiero come allo svolgimento dei fenomeni della natura.
Ed a voi tutti, o Signori, che in un supremo e comune intento di amore per l'umanità riassumete le ispirazioni del cuore ed i dettami della dottrina, i moniti pel bene presente e le divinazioni pel bene avvenire, a voi Milano superba di essere oggi simbolo di pace fra le nazioni nella gara feconda del lavoro, a voi Milano, come ad araldi gloriosi di una pace più certa, più vasta e più salda, manda un fervido ed esultante saluto augurale.
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Di un Ministro di Agricoltura, Industria e Commercio alla inaugurazione della Conferenza dei delegati degli Stati (').
Maestà, Graziosa Regina, Signori!
Dal Capitolium fulgens, riconsacrato oggi, per virtù vostra, alla gloria del lavoro e della pace, la nuova
(') S. M. il Re d'Italia ebbe l'iniziativa e assicurò la vita all'Istituto internazionale di Agricoltura, inaugurato nel 1908. Ma già nel 1905 (28 maggio) in Roma nella sala degli Orazi
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