Discorsi inaugurali
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promosso ed organizzato da tanti studiosi e filantropi stranieri ed italiani, auspicato da tanti insigni rappresentanti d'ogni parte della penisola e d'ogni nazione colta, segnerà una data memorabile nei fasti della civiltà. Ed in tale fiducia, a tutti, promotori ed auspi-catori, porgo, anche per lusinghiero incarico del Senato italiano, plauso ed omaggio.
Non mai lo spirito pubblico fu più maturo per una siffatta manifestazione. Non mai la scuola dei fatti fu più ricca di validi indizi per alimentare la speranza comune.
Quando, o Signori, parecchi lustri or sono, gli amici della pace erano agli esordi della nobile loro missione, non mancò pur troppo di schierarsi contro di essi tutto uno stuolo di contradditori.
Stavano contro agli audaci antesignani tanto gli scettici, che li tacciavano di vagheggiare l'utopia, quanto i cosi detti uomini equilibrati, pronti a dichiararli affetti da morbosa sentimentalità; tanto gli egoisti, quanto i dilettanti di politica, rispettivamente inclini a ravvisare nella guerra o un'utile, se pur dolorosa, necessità, o un'inevitabile, se pur deplorevole, ricorrenza storica del genere umano.
Ma intanto, con esempio ignoto alle trascorse età, la pace non fu turbata nei reciproci rapporti fra i popoli più cospicui d' Europa da ben trentacinque anni a questa parte. E mentre gli apostoli del nuovo verbo
e suscita una vera e profonda simpatia per quell'innovamento umanitario che giornalmente conquista gli spiriti più eletti dei paesi civili.
Il senatore Ettore Ponti, nato a Gallarate nel 1855, nel 1905 sindaco di Milano, entrò in Senato nel 1900, e S. M. il Re d'Italia lo fregiò del titolo di marchese in seguito alla riuscita della Esposizione internazionale di Milano del 1906.