Discorsi inaugurali
161
il nepote fallito che rimpiange la prosperata dovizia degli avi, ina come quello che per serbarsene degno ne imita e ne accresce il decoro.
Immensa è la ricchezza di pensiero e di opera che questa nostra benedetta civiltà ha prodigato alle genti. Tutta la filosofia è primogenita di Pittagora ; sono italiche le tre lingue universali: il latino, il diritto e la musica; su l'impero romano si è poggiato il germanico; Salerno e Bologna compartirono la scienza a Praga ed a Heidelberg; l'anima di Roma, pagana e cristiana, fu due volte padrona del mondo; lo spirito italico, per estetico istinto, ogni cosa rude d'altrui raddolcì nella parola e ingentilì nel sembiante; e l'arte, messaggiera d'Italia, propiziò per ogni dove il connubio della realtà e dell'ide'ale, usciti, come Minerva e le Grazie, dal cervello a un tempo e dal cuore di Giove. La magnifica sintesi, che nella mente italiana compendia ogni creatrice potenza, si svolge per il declivio de' secoli senza intermittenze o ristagni, da Pietro da Pale-strina a Giuseppe Verdi ('), da fra Giovanni da Fiesole (:) e Domenico Morelli (3), da Alessandro Volta (') a Mar-
(') G. Verdi, il celeberrimo fecondo e geniale compositore di musica. Nato a Roncole (Busseto) nel 1813, morì a Milano nel 1901. Comppse 28 opere; e trattò con somma, inarrivabile maestria altre e numerose composizioni (messe, inni, ecc.).
(') Fra' Giovanni da Fiesole, conosciuto meglio col nome di Beato Angelico (1387-1455) di Vicchio in Mugello; dal 1407 domenicano a Fiesole, fu celebrato pittore di storia e miniatura e lavorò a Cortona, a Fiesole, a Firenze, a Roma. Di lui scrissero Ley, Douglas, Nieuwbarn.
(*) Domenico Morelli di Napoli (1826-1901) fu celebrato ed amato pittore; nel 1886 fu nominato senatore e di lui scrissero degnamente il venerando Villari e Di Giacomo.
(') Alessandro Volta (1745-1827) di Como, da nobile fa-
J. Gklli. 11