Discorsi inaugurali
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stici salmi, ma odi e canzoni ispirate ad un sentimento elegiaco che ha un'eco nella vostra musica, che era stato la nota più dolce della poesia italiana, dal Petrarca al Poliziano e dal Tasso al Leopardi. Anime so-gnatrici, aspiravano ad un astro più ardente del sole di Inghilterra, poiché l'Abruzzo dei loro antenati aveva lasciato, senza che essi lo sapessero, un riflesso di questa luce nei loro pensieri! Per effetto del genio nativo, essi la poesia e l'arte riunirono in un solo ideale per onorar la patria lontana e sognata. E perciò la Beatrice della « Vita Nuova » di Dante Gabriele Rossetti — sentono tutti la vita del grande esule fiorentino — ricorda le immagini di Bernardino Luini ('), la fronte alta, il labbro fine ed una dolce malinconia soffusa sul viso delicato.
Forse perciò Cristina Rossetti crebbe malaticcia come una pianta divelta dal suolo natio, e la sua poesia fu come un rimpianto ritmico del cielo d'Abruzzo : « O dolce estate — essa scrive — ti arresta, non involarti sì rapido. Ecco l'autunno, ecco la neve! » E quando essa, nel 1865 (forse per il centenario del Poeta?), venne per la prima ed ultima volta in Italia con suo fratello William, e si affacciò alle Alpi, le lagrime le spuntarono sul ciglio. « La Svizzera era dietro di noi « — essa scrive — l'Italia innanzi a noi, quando scen-« demmo il S. Gottardo. Perchè questo pendio è disse-« minato di quei fiorellini a cui han dato il nome «soave: Non ti scordar di me ? E potrei dimenticar « giammai questa via che l'animo ha percorso tutti i « giorni, tutte le ore, tutti i momenti?____»
(') B. Luini, celebre pittore di storia e ritratto (1460? -1532), operosissimo, ha lasciato numerosi celebri affreschi (a Saronno, a Lugano, a Milano, ecc.).