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Capitolo terzo
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Del Ministro dell' Istruzione pubblica per /' inaugurazione del XIX Congresso della « Dante Alighieri » in Abruzzo (').
Signore, Signori,
E alto onore e, per virtù di antichi ricordi, caro ufficio per me porgere al Congresso della Dante Alighieri il saluto bene augurante in nome del Governo, e far ciò dal cuore degli Abruzzi che tanto gentil sangue d'Italia diffusero fuori dai confini della patria, e dalla città nobilissima che conserva fieramente
« . . . . . .il segno che fe' i Romani al mondo reverendi ».
Questi annuali Congressi costituiscono oramai altrettante pagine belle ed eloquenti di storia nazionale.
Nei giorni della servitù e delle ansie patriottiche i Congressi dei dotti raccolsero nelle città d'Italia i nobili spiriti che miravano al progresso delle scienze, ma più veramente e con maggior sentimento alla redenzione della Patria, di cui non era consentito parlare. Oggi Giuseppe Giusti (!) non più potrebbe lanciar gli
(') Il lunedi 14 settembre 1908 fu inaugurato in Aquila, nel teatro comunale, il XIX congresso della « Dante Alighieri ». Parlarono applauditi il sindaco della città, comm. Camerini, il presidente del comitato locale, avv. cav. Gentile, il conte Sanmiatelli vice presidente della « Dante Alighieri ». Indi, S. E. il Ministro on. Rava, in rappresentanza del Governo, pronunziò con quella calda eloquenza, che gli è propria, il discorso inaugurale qui riprodotto.
(-) Nato a Monsummano nel 1809, morì nel 1850. Celebre poeta satirico, deputato nell'Assemblea toscana nel 1848, se ne ritrasse furente contro la montante anarchia. Nel 1909 a Montecatini, a Monsummano, a Pescia, furono celebrate grandi feste per commemorarne il centenario.
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