Stai consultando: 'Come devo parlare in pubblico? Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita', Jacopo Gelli

   

Pagina (162/479)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (162/479)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Come devo parlare in pubblico?
Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita
Jacopo Gelli
Ulrico Hoepli Milano, 1912, pagine 464

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   148
   Capitolo terzo
   occorrono anche armi nuove, appropriate ai bisogni nuovi. Il pensiero e la cura del legislatore devonsi rivolgere non solo alle vecchie scuole di umanità, ma a dare a chi lascia la patria la preparazione necessaria a procurarsi lavoro non umiliante e sicuro. Vanno quindi migliorati gli studi tecnici e ravvivate le scuole professionali d'arti e mestieri, e quelle di disegno e di musica (ricorda Paganini (') genovese); migliorate le scuole popolari e le complementari, delle quali, specie nell'Italia meridionale, è grande ed urgente il bisogno.
   Il Parlamento unì le sorti della « Dante » a quelle della Cassa Nazionale di previdenza, ed in nome della tutela del patrimonio ideale della coltura e della difesa dei diritti dell'operaio per il lavoro compiuto, gli istituti bancari, i potenti e i modesti, si unirono, guida amorosa e sapiente lo Stringher, in una lega del credito che fu anche una lega del bene. Al volume auspicato del Balbo su gli Italiani fuori patria, nuove pagine aggiungono oggi i fratelli che vivono e lavorano lontano, ed a questa opera patriottica non è estranea la « Dante », lieta e fiera di aver iniziata la propria attività con i modesti e gli umili che si raccolsero volentieri sotto la sua nobile bandiera. Le colonie nostre, ognora unite all'Italia nelle gioie e nei dolori, innalzano sempre nuovi altari al culto dell'ideale della patria. Anche in questi giorni si inaugurò a New-Yorck un monumento a Verdi, che con l'arte sua fu araldo nel mondo dei dolori e delle speranze nazionali.
   Antonio Fiadeletto vi. dirà, con quel vivo sentimento che sempre illumina e riscalda la sua dotta ed elegante
   (') Il meraviglioso violinista Paganini, nato a Genova nel 1784, morto a Nizza nel 1840, sepolto nella villa, che fu sua di Gajana presso Parma nel 1853.