Discorsi inaugurali
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legui dall'animo dei fratelli che in estranee contrade han recato il tesoro del loro intelletto e della loro virtù, il Ministro dell'istruzione vuol dare ai giovanetti delle scuole nostre all'estero un caro ricordo : le stampe mirabili della R. Calcografia, perchè i figli conoscano le bellezze della patria che non hanno ancor visto, i monumenti insigni di un'arte e di una storia che non lia l'eguale, i ritratti dei grandi che la guidarono ad alti destini.
Il gran nome del Padre di nostra gente tiene unite in patria ed all'estero forze divergenti, separate da tendenze e passioni, da interessi e da bisogni diversi: un alto ideale comune,
le stringe nelle doti e nel carattere etnico delle manifestazioni artistiche o industriali. Di ciò è affermazione mirabile la mostra degli Italiani all'estero che Milano, operosa e forte, accoglie nella sua grande esposizione.
Il nostro valore economico cresciuto ha aumentato il nostro valore morale oltre i confini della patria. Il lavoro e il commercio giovano cosi agli ideali più alti. Valga solo un indice nuovo: I giornali italiani all'estero, che erano nel 1903, 130 in 49 città, salivano nel 1905 a 262 in 95 città.
Il Ministro si duole che mentre la storia nostra, così complessa di energie e densa di lezioni, è studiata da ogni Università straniera, lo sia poco la lingua italiana; ma spera che, aperte le porte dai nostri Atenei alle lingue moderne, anche la nostra riprenderà l'antico posto nella simpatia e nella cultura dei popoli.
Degli studi classici sente il grande valore che non declina, e l'alto onore che ad essi si deve ; ma pensa che per le battaglie nuove della vita che si trasforma
« luce intellettual piena d'amore »