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Come devo parlare in pubblico?
Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita
Jacopo Gelli
Ulrico Hoepli Milano, 1912, pagine 464

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   fine che poniamo noi alla nostra, non possiamo dire che il nostro fosse estraneo a colui, che, schietto e sicuro, scrisse che il Quarnaro
   a colui cui favella e nazione voglion dire il medesimo. Ma se anche dovessimo affermare che questo fine nostro fosse estraneo a lui, ebbene, proseguiamo il nostro con quell'ardore e quella costanza, con cui egli, in patria e in esilio, tra amici e tra avversari, proseguì i suoi. Chè agli uomini di buono e forte volere tutto riesce; invece a quelli che nè sanno volere, nè si dirigono a giusta meta, niente riesce. Noi dobbiamo costituire associazione larga e potente come larga e potente è la poesia di Dante Alighieri, come larga e potente è stata l'azione sua su tutta la vita intellettuale dell' Italia, dell'Italia intesa non dentro il giro preciso dei suoi confini legali, ma dentro l'ampio giro dei suoi confini ideati, della maggiore Italia, come gì' Inglesi chiamano maggiore Britannia quella che si spande al di là delle spiaggie dell'isola natia per l'universo mondo. Questa maggiore Italia è la civiltà italiana, il pensiero ch'essa porta ed esprime tra i popoli. Di quest'Italia saremo cittadini solo, quando nell'amore di essa ogni divisione politica o religiosa si estingua e tutti, di qualunque opinione si sia nel resto, ci professiamo fedeli alle memorie del suo passato, ai travagli del suo presente, alle glorie feconde del suo avvenire.
   Italia chiude e i suoi termini bagna;