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Capitolo terzo
del Regno tanta sapienza e tanta esperienza, insieme convenute.
La scienza della vita, della quale siete cultori e sacerdoti, aspetta da voi nuove conquiste.
La vostra missione intende per due vie alla salute dell'umanitą: l'una mira a prevenire, l'altra a reprimere il male. E voi prevenite colla igiene, la quale preserva la sanitą negli uomini, risanando l'aere e la terra; reprimete coi farmachi, i quali guariscono e rinfrancano. Mercč vostra rifioriscono le cittą gią malsane, le lande insalubri divengon giardini.
La vostra parola, adunque, sarą qui accolta con affetto riverente, i vostri studi saranno seguiti colla pił simpatica attenzione.
In questa Roma universale, della quale tutti siamo cittadini, voi troverete la patria comune. Roma, madre a tutti, diede al mondo antico, con la civiltą, il diritto. E da Roma, grazie anche a voi, partirą oggi la feconda parola della pace, necessitą e speranza del mondo moderno.
Questa pace l'assicura questo Consesso mondiale, simbolo della fratellanza e della solidarietą delle nazioni.
Con questa fede io v'invito, auspice il Re d'Italia, a iniziare i vostri lavori.
Di un Ministro per l'inaugurazione di un Congresso Nazionale delle Scienze ('). Signor Sindaco, Signori; Agli scienziati italiani che, memori delle tradizioni patriottiche del passato, rinnovano oggi il Parlamento
(') Il 23 settembre 1907, dopo alcuni anni d'interruzione, si riuniva a Parma il Congresso Nazionale delle scienze che
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