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Capitolo terzo
zato come si deve l'alto pensiero dell'Augusto Sovrano d'Italia, è il numero dei delegati che in questo momento hanno l'onore di trovarsi in presenza di V. M.
Il Re Vittorio Emanuele III non si è contentato di una semplice iniziativa ; Egli ha voluto ancora, con una generosità veramente regale, assicurare il funzionamento dell'Istituto; e di essa questo bel palazzo è una grandiosa ed evidente dimostrazione.
Che Sua Maestà possa vedere la sua opera coronata dal più completo successo! E questo il nostro ardente desiderio e per realizzarlo, non mancheremo di adoperarci con ogni sforzo.
Termino esprimendo i nostri migliori voti per la felicità di V. M., di S. M. la [Regina e di tutta la Famiglia Reale, come pure per la prosperità e grandezza d'Italia.
Di un ambasciatore per la inaugurazione di un istituto della sua Patria all' Estero (l).
L'Istituto francese di Firenze non è d'iniziativa governativa; esso nasce spontaneamente dalle affinità intellettuali delle due nazioni di coltura latina ; ed all'Università di Grenoble, più che ad ogni altra, spettava di dargli forma tangibile. Questa Università fondò per prima una cattedra di letteratura italiana; ed i giovani studenti di questo paese che vanno ad iniziarsi alla nostra letteratura sopra i suoi banchi, sanno con quale
(') Il 28 Aprile 1908 il sig. Barrére, ambasciatore di Francia presso il Re d'Italia, con questo misurato, simpatico discorso inaugurava l'Istituto francese di lettere in Firenze.
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