102 * * Capitolo terzo
dita ai privati e alle biblioteche di tutto il mondo e, infine, con lo squattrinare quotidiano nel negozio della Galleria De Cristoforis.
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L'esportazione del libro italiano ha, specialmente in questi ultimi anni, acquistato un'importanza notevolissima e si può dire che la casa Hoepli è riuscita a convergere alla sua sede le richieste delle più grandi librerie di oltr'Alpi e d'oltre Oceano.
Sicché, giorno per giorno, d'ogni punto del globo da Parigi e da Londra, da Stocolma e da Berlino, da Madrid e da Pietroburgo, da Lisbona e da Atene, da New York e da San Francisco, da Buenos Aires e da Santiago e per insino dal Giappone, dal Messico e dall'Australia, giungono a mezzo del procaccia le liste di commissioni che richiedono il romanzo nuovo o il manuale appena sfornato, un classico o un vocabolario, un libro di cucina o una guida turistica, un codice o una tariffa doganale.
Oltre alle quotidiane numerosissime spedizioni per pacco postale, per sottofascia che, ogni sera, s'avviano per i quattro grandi trafori alpini verso altri paesi ed altre genti ; ogni sabato parte una cassa per Lipsia, la città che non solo ha il vanto d'esser la patria di Leibniz e di Wagner, ma altresì quello di essere il primo emporio librario della Germania. Il commissionario lipsiese riceve la merce e si incarica, mediante un tenue compenso percentuale, di distribuire ai singoli librai stranieri ciò che hanno richiesto; esige gli importi, trasmette i reclami ; è insomma l'intermediario fra la casa Hoepli e i suoi clienti del ja e del jes.
Nelle Americhe, dopo l'Argentina, gli Stati Uniti
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