Discorsi per feste pubbliche e private
97
angolare dell'edilizio hoepliano; il campo fecondo nel quale si miète sempre bene e anche nelle stagioni nembose o stremenzite. Furono e sono gli utili dei manuali quelli che permettono all'Hoepli il lusso di pubblicare ogni anno due o tre opere d'arte di gran mole e di gran lusso: belle e lodate, tradotte anche in vari idiomi, ma pur sempre passive. Esse sono come le trabeazioni e le cornici, i festoni e le lesene, gli antefissi e le fu-saiole di un edifizio : lo abbelliscono ma non giovano affatto alla statica del fabbricato.
Pure, sono queste opere d'arte costose e passive che dan lustro e nome all'editore perchè dimostrano la salda compagine della sua azienda, la potenzialità dei suoi mezzi, l'audacia delle sue iniziative. E, parlando della casa Hoepli, basterebbe citare il solo Codice Atlantico di Leonardo, riprodotto di sull'originale per intero e in fac-simile (1384 tavole in eliotipia in parte a colore e 1311 pagine di testo in 37 fascicoli) la serie eliotipica dei Codici Vaticani e i 20 volumi in-4° dei Monumenti antichi.
Ogni anno, quando cade l'anniversario del Natale, la casa Hoepli pubblica un'opera d'arte di pregio: omaggio doveroso a questa nostra terra che è, nel campo dell'arte, il fiore del mondo.
Il Carpaccio, il Tiepolo, il Donatello, il Canova, il Bernini, il Van Dyck, il Vela, i Gaggini da Bissone ebbero via via le loro vaste monografie illustrate e, nel frattempo, si iniziava e si svolgeva la pubblicazione monumentale della Storia dell'Arte italiana di Adolfo Venturi, ornai giunta col settimo volume, al meriggio del 400 mentre autore ed editore vedevano con cora-
J. Gelli. 7