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Capitolo terzo
tendere serena le vicende del domani, perchè la divisa vostra è e sarà sempre: Per la nostra grande Madre, per VItalia! (')
Ai soci di una Università popolare in visita d'istruzione C).
La Casa editrice Hoepli. — Questa vasta ed operosa azienda editoriale e libraria, che lor signori han voluto onorare della loro presenza, come ogni cosa dovuta all'uomo, ha avuto la sua infanzia, la sua giovi-vinezza ed ora attinge la maturità.
Quarantanni or sono — nel 1870 — circa due mesi dopo che l'Italia affermava in Roma la propria unità compiuta, Ulrico Hoepli, con nelle vene il sangue giovine della sua razza, con un valido fascio di energie latenti, e con un buon gruzzolo di aureo metallo nelle mani, scendeva dalle giogaie della sua Turgovia in questa Milano ospitale e acquistava dal sig. T. Laengner una modesta libreria eh' egli aveva avviato nella Galleria De Cristoforis, in quel tempo assai più apprezzata dai milanesi, perchè non era ancor sorto il bell'arco marmoreo che il Mengoni costrusse innanzi all'ampia via vetrata di piazza del Duomo.
In quei mesi di entusiasmo grande per la patria risorta, una frase celebre era sulla bocca di tutti : « Z.'/-tolia è fatta: ora bisogna fare gli italiani ».
(') Pronunciato nel 1891 dal comra. J. Gelli a un convegno ginnastico.
(2) Queste parole furono dette da Adolfo Padovan ai soci dell'Università popolare milanese convenuti nella rinnovata libreria Hoepli la mattina del 2 Luglio 1911,
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