Discorsi per feste pubbliche e private
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glorificaste. Non vi sia, dunque, discaro il plauso di un modesto vostro collega, che oggi più che mai si compiace di appartenere a questo celebrato ateneo ; non vi sia discaro, o Signori, l'omaggio di rispetto che vi offro.
Di un rappresentante di un'Amministrazione pubblica (provinciale, comunale, od altra) a una Società « Italia », per l'educazione fisica della gioventù.
Signori; è sommamente caro all'animo mio di trovarmi oggi tra di Voi, messaggero del saluto cordiale di plauso che, per mezzo del labbro mio Vi porge l'Amministrazione... nostra. Graditelo, o Signori, come riconoscimento solenne del bene che la Società vostra opera a vantaggio del Paese.
Qualunque sia il partito politico nel quale militiamo, e l'ordine di idee a cui è legata la coscienza nostra, tutti indistintamente ci sentiamo soggiogati e vinti da una parola, da un nome.
Codesta parola, quel nome che ci illumina lo spirito e domina e travolge nell'animo nostro le asprezze della lotta, i rancori di parte, i ricordi funesti dei vincitori, e le ire cieche dei vinti; codesto nome, o Signori, che brilla di gloria luminosa e immortale a traverso i secoli della civiltà; che suscita in noi si profonda emozione e un senso indefinito di amore, è il nome d'Italia.
SI, o Signori, è il nome d'Italia nostra, affascinante di bellezze naturali, esuberante di abbellimenti artistici, in lei profusi dal genio de' suoi figli, che ci conquista la mente e il cuore, ci anima e ci sospinge giornal-
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