Discorsi per feste pubbliche e private 87
Venne una donna, e disse: «I' son Lucia: « Lasciatemi pigliar costui che dorme : «Sì l'agevolerò per la sua via».
Io me li rappresento, o Signori, quei padri nostri trasmettenti alle giovani generazioni la scientifica eredità dei loro maestri ; e applaudo a quel culto della tradizione che non è immobilissimo, ma il passato collega al presente e il futuro prepara: e ancor mi commuove quell'affettuosa parola di Bartolo (') che l'istitutore suo cosi rammemora : « quum calamus hoc scribit, cordis oculus lacrymatur ».
Me li raffiguro quei vecchi Glossatori : me li rappresento que' vecchi Lectores dell'Università nostra: e quando col pensiero mi riporto alle infinite difficoltà dei tempi in cui vissero, alle agitate ed incerte condizioni del civile consorzio, agli scarsi mezzi di cui po-tean disporre, e pur li veggo consacrare sforzi e vita al progresso della scienza, reverente a loro m'inchino e son tratto a esclamar col Poeta: « igneus est illis vigor, et coelestìs origo ».
E ancor li veggo e li ammiro in mezzo alle schiere degli accorrenti giovani, in mezzo ai discepoli di si varia origine, di si diverse lingue, di tanto differenti nazioni, dare l'impulso alla corrispondenza di fratelle-voli sensi ; e aprendo loro, e glossando, e spiegando l'immortal volume che racchiude i responsi, le leggi, il verbo della sapiente Roma, porre le assise di quel comune Diritto che in un lontano futuro sarà compenetrato e trasfuso nei codici nuovi, e che intanto formerà il più sensibile e possente vincolo di comunione, la più accentuata affermazione dell'uno nel vario.
(') Alfani, di Sassoferrato, celebre giurista del XIV secolo, professore a Perugia.