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Come devo parlare in pubblico?
Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita
Jacopo Gelli
Ulrico Hoepli Milano, 1912, pagine 464

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Discorsi per feste pubbliche e private
   83
   Il saluto a Tommaso Villa.
   Del resto i grandi parlamentari sorgono quando vi sono le grandi cose da compiere, ogni giorno non vi è una patria da creare e la stessa natura, l'alma genitrice, si stanca di generar i semidei e gli eroi.
   Ma, dopo queste giustificazioni e questi equi riconoscimenti, è nella coscienza di tutti noi che siasi fatta troppo grande la distanza tra l'antico splendore e la presente umiltà.
   Questa patria italiana, costrutta a prezzo di tanti dolori e di tanti sacrifici, è incerta della sua via. Uno a uno scesero nella tomba gli ultimi avanzi della generazione epica. Chi li sostituirà? Non certo i presuntuosi e i volgari che vorrebbero far dimenticare il culto dei grandi per parere meno piccoli. Qui, qui dobbiamo trarre gli auspici! da queste are inestinguibili del patriottismo nazionale, per ritemprarci al fuoco sacro della libertà.
   Qui dobbiamo chiedere l'inspirazione per risolvere gli ardui problemi sociali con quello stesso magnanimo ardire col quale i nostri padri trattarono gli ardui problemi politici.
   Cosi i nati di una stessa terra, i figli di uno stesso riscatto oggidì di nuovo divisi in campi quasi appartati e ostili riaccenderanno nella solidarietà dei comuni ideali un'altra volta la illanguidita coscienza dell'unità nazionale !
   Con questa augurale speranza io rinnovo il fervido saluto dell'Italia liberale all'antico e glorioso duce del Parlamento, che con equi e alti consigli, uscito appena dalle discordie civili del 1900 lo pacificava, tenendo la suprema magistratura della presidenza, all'illustre Tommaso Villa, benemerito della patria.