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Capitolo terzo
soavità: « il consenso lo concedo con tanta maggior letizia che i miei interessi particolari ne sono offesi ».
* In ciò » ei soggiungeva, e poi scriveva, « sta la riprova della bontà di un atto pubblico ». Sono virtù > codeste, le quali paiono addirittura straordinarie a coloro che ebbero l'occasione di travagliarsi in questi negozi di tariffe, in alto e in basso suscitatori di tante variopinte cupidigie.
Benemerenze recenti.
Sarebbe ingiustizia se si volesse discreditare il tempo presente con siffatti ricordi dell'età d'oro dei nostri Parlamenti.
Non conviene mai perder di vista alcune recenti gloriose resistenze dell'istituto parlamentare ben degne delle origini, delle quali si è parlato.
Ne accennerò un solo esempio, ma luminoso.
Dopo gli sforzi eroici di Quintino Sella e dei suoi successori per toccare l'ardua cima del pareggio, si ricascò nella viltà del disavanzo ammalandone tutta l'economia nazionale.
Un ministro lusingatore, sommando le entrate effettive con le entrate per debiti, illuse il paese e il Parlamento annunziando un pareggio che non vi era, incitando alle spese, sconquassando la pubblica finanza e disordinando la circolazione.
Ma cinque parlamentari risolutamente si posero di fronte al Ministro ammaliatore; i cinque risvegliarono la coscienza della Camera e del Senato, maturando il paese ai duri sacrifizi di nuove imposte e di feroci economie, le quali lo portarono alle presenti fortune della conversione e del credito il più alto fra i maggiori Stati di Europa, tranne l'Inghilterra e la Francia,
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