Stai consultando: 'Come devo parlare in pubblico? Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita', Jacopo Gelli

   

Pagina (95/479)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (95/479)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Come devo parlare in pubblico?
Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita
Jacopo Gelli
Ulrico Hoepli Milano, 1912, pagine 464

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Discorsi per feste pubbliche e private
   81
   scuole la corrispondenza di Giovanni Lanza con sua moglie, donna di mirabile semplicità e bontà, quando Ministro dell'Interno, si doleva della troppa spesa che gli recava la residenza a Firenze e a Roma, e si preoccupava del governo della sua modesta economia domestica?
   E qui sul finire del discorso mi si consenta una notizia che parmi degna di questa solennità.
   Oggidì, come è noto, le tariffe doganali, che pur sono tasse pagate dai consumatori, si decretano da quasi tutti i Parlamenti sulla volontà onnipotente dei produttori e dei lavoranti, perdendo di vista le limpide sintesi del pubblico interesse.
   Ora i preliminari delle conferenze doganali di Bel-lagio fra l'Italia e la Francia si erano condotti a compimento nel 1875, e io li recai a Roma a Marco Min-ghetti, che doveva approvarli quale Presidente del Consiglio e Ministro delle finanze. In essi, per necessità della negoziazione, si peggiorava la sorte della filatura di canape e di lino, nella quale il degno uomo di Stato aveva una parte non piccola della sua modesta fortuna.
   Ei consentendo la sanzione a quegli accordi diceva a Visconti-Venosta, Ministro degli affari esteri, il benemerito superstite della sacra falange, e a me con quel fine sorriso, che poteva parere talvolta indizio di soverchio ottimismo, ma era ispirato da una profonda
   Lubiana. Dal 1861 fu deputato per 30 anni, poi senatore. Nato nel 1813,'^morì nel 1897.
   Silvio Spaventa, fratellp del patriotta Bertrando, languì dal 1849 al 1859 nelle galere di S. Stefano per la causa italiana. Nel 1861 segretario generale al Ministero dell'interno ; nel 1876 Ministro dei lavori pubblici ; senatore.
   ]. Ghlli, 6