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Come devo parlare in pubblico?
Esempi di discorsi per le varie occasioni della vita
Jacopo Gelli
Ulrico Hoepli Milano, 1912, pagine 464

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Capitolo terzo
   parava la meravigliosa liberazione della patria. Ritornavano i tempi celebrati da Tacito, fra gli ultimi splendori della repubblica romana, quando le virtł uscivano alla luce facilmente perchč ne era universale la stima.
   Studiandoli a fondo gli iniziatori della unitą nazionale, i quali furono anche i primi parlamentari, si nota che traevano la loro grandezza da una profonda e mistica devozione all'Italia; essi sentivano in sč qualcosa di pił grande degli effimeri successi della tribuna o del potere, li pungeva l'amore del sacrificio, questa parte divina dell'anima nostra. I pericoli della patria davano alla loro fibra morale una esaltazione straordinaria, che li liberava dall'egoismo, faceva adorare il dolore e comprendere la bellezza del martirio. Quale s'immolava sul patibolo glorificato come la croce di Cristo; quale, a mo' di esempio, Quintino Sella ('), in pochi anni consumava la vita per ristorare con le finanze l'onore economico dello Stato i cui impegni erano anch'essi sacri e inviolabili, e tutti, in diverso modo, morirono santamente. Che quei nostri Ateniesi d'Italia cadessero sui campi di Maratona o sull'arena parlamentare, meritano egualmente l'elogio di Pericle, recitato sulle tombe degli eroi spenti per la patria:
   « La sorte all'improvviso li ha sorpresi meno pensierosi di morire che occupati della loro gloria. Essi furono tali quali dovevano essere per lo Stato. Tutti hanno offerto alla patria la loro vita e ne ebbero il compenso di lodi immortali e della pił onorata sepol-
   (') Quintino Sella di Mosso S. Maria, ingegnere monta-nistico, mineralogista ed alpinista famoso, fu nel 1862 e poi nel 1864 e 1S69 al 1873 ministro restauratore delle Finanze italiane. Nato nel 1827, mori nel 1884 in modesta fortuna, come era vissuto, di rettitudine esemplare.