63
reso da tanta gente, non tutta ignota, alla sua vigorosa canizie, ma soprattutto alla grande interezza del suo carattere.
Da quel giorno, dal 6 novembre 1901, sono trascorsi due lustri. Ed eccoci di nuovo raccolti qui per volere de' nostri cuori nel fine di festeggiare il vostro ottantesimo compleanno.
Guardateci, amico Lamarche; guardate col vostro occhio penetrante quanti ancora siamo i convenuti !
È vero, la schiera amica fu assottigliata dall'opera demolitrice del tempo. I dieci anni trascorsi hanno impresso solchi profondi, visibili sul volto dei superstiti; il venturoso avvicendarsi della vita in lotte, spesso gigantesche, dello spirito, ha solcato l'anima di taluni di noi con ferite dolenti, sensa balsamo e sensa tempo...... ma guardate, amico venerato, i nostri cuori;
li troverete come dieci anni or sono vibranti di ammirazione per la vostra prospera senilità forte e intelligente; scrutate l'animo nostro, lo troverete àncora oggi rigurgitante di quello stesso sincero e profondo affetto, che ci lega alla vostra persona ! Per voi affetto e ammirazione hanno vittoriosamente resistito agli insulti del tempo e alle vicissitudini d'ogni avversa sorte.
Alla volontà dell'amicizia tenace, che a Voi lega saldamente l'anima eletta di Ulrico Hoepli, oggi andiamo debitori della fortuna di trovarci qui raccolti in concilio ideale non solo per inneggiare all'ottantesimo anniversario di vostra laboriosa e proficua esistenza, ma altresì per salutare la vostra amata effige, eternata nel bronzo eterno, che la mano gentile di giovanissima artefice plasmò con affetto di figlia e amore di artista agognante al bacio inebriante della gloria.