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Capitolo terzo
e di entusiasmo vibrante di 'amore di patria e di vivo fraterno reciproco affetto. Io porgo anche una volta a S. A. Reale le espressioni della nostra devota riconoscenza; grazie per le bellissime parole testé dalla Altezza Vostra pronunciate, e per gli auguri speciali fatti al Lanciere. A lei, signor Generale ispettore, la parola mia più sincera e più valida per dirle tutto il nostro animo grato. Al colonnello Mazza, l'ideatore geniale dello squisitissimo cofano ove è racchiusa la bandiera, al poeta della Nave, che ci dettò il motto del Lanciere, all'artista che con tanto intelletto d'amore contribuì a darci il ricordo gentile, bello e durevole, alle Autorità civili e cittadine, a Livorno tutta che con tanto patriottico slancio ha preso parte alla solennità d'oggi, vada il nostro ringraziamento più sincero e più vivo.
Cavalleria! Iddio che ha benedetto tanto i vostri valorosi stendardi, per volger di secoli bagnati del vostro sangue generoso, ha benedetto oggi quello che voi donaste a noi. Cavalieri ! Il Lanciere si promette di non essere dammeno di voi e il vostro grido di gloria sia il nostro: Savoia! Viva il Re!
Il Duca d'Aosta ai vincitori del Concorso ippico (').
Ringrazio il principe di Scalea per avermi fatto assistere a queste feste che mi hanno sinceramente rallegrato, come soldato e come cavaliere. Ritengo utili queste gare che fanno fraternizzare gli eserciti e che incitano nella educazione ippica i cavalieri del nostro
(') 11 6 Maggio 190S, a Roma, dopo il concorso ippico militare internazionale, il presidente del Comitato ordinatore, offriva un pranzo ai vincitori di ogni categoria del concorso. f
Al pranzo intervenne pure il Duca d'Aosta.
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