5i
Nel mentre questa data rimarrą incancellabile nel cuore di ogni cavaliere, un'altra data l'Arma di cavalleria attenderą trepidante, ma altrettanto fiduciosa: il battesimo del fuoco alla bandiera del Lanciere, se il Lanciere verrą dal suo Re, dalla sua Patria, chiamato a compiere il dover suo, o se verrą chiamato in qualsiasi altra manifestazione di pubblica benemerenza e di civile progresso.
Dragoni, Lancieri, Cavalleggeri, sempre presenti in ogni nostro atto alle gloriose tradizioni dell'arma, in questo momento pił che mai ispiriamoci ad esse; e con l'animo pieno della grandezza della Patria rivolgiamo al cacciatorpediniere Lanciere ogni nostro migliore augurio di militari virtł, ogni nostro migliore augurio di pubblica benemerenza; e questo augurio salutiamolo con quel grido col quale i padri nostri affermarono il loro valore, rendendo grande ed una la nostra Patria con quel grido che sia in mare, sia in terra, comprende le nostre pił vive aspirazioni, sintetizza i nostri pił alti ideali. In alto i calici ! Viva il Re !
Il Comandante del « Lanciere » alla « Cavalleria italiana » (').
A nome degli ufficiali, dei sottufficiali e dei marinai del Lanciere, dei quali so di essere l'interprete sincero, ringrazio ancora una volta i nostri fratelli d'arme, per avere accompagnato il sacro e prezioso dono da tanta festa, da tanta affettuosa dimostrazione di fratellanza e di cameratismo.
Il ricordo di questi giorni ci seguirą sempre ed ovunque, come ricordo di giorno di commozione grande
(') Capitano Orsini.
*