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Capitolo terzo
Il Presidente della Con,federazione Elvetica al Re d' I-talia.
Sire!
In nome del Consiglio federale ringrazio dal profondo del cuore la Maestà Vostra per l'accoglienza cosi cordiale che abbiamo trovato sul territorio italiano. Noi svizzeri conserveremo sempre un grato ricordo di questo bel giorno e non dimenticheremo le parole che V. M. si è compiaciuta or ora di rivolgerci. Esse vengono dal cuore e vanno al cuore. Sono per noi un pegno prezioso dell'amicizia che lega le due nazioni e che auguriamo duri eterna. Possano esse essere seme di un fecondo avvenire e realizzarsi nei nostri molteplici rapporti, in ispecie per quanto riguarda la reciproca protezione del lavoro. Ormai l'ora di separarci è giunta. Prego V. M. di voler bere con me e con' i miei colleghi al giorno che ci troverà nuovamente uniti per altre opere di pace, di amicizia e di progresso.
Il Presidente della Confederazione Elvetica al Re d'I-talia (')•
In nome del Consiglio federale, sono ben lieto di dare il benvenuto a V. m. sul suolo elvetico. Noi, e con noi tutto il popolo svizzero, ci rechiamo a grande
(') Passato il traforo del Sempione il presidente della Confederazione Elvetica, sig. Forrer, offriva un banchetto al Re d'Italia (19 maggio 1906;.
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