Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      stessa simmetria increbbe a molli altri viaggiatoricome i portici
      che tanti con ragione c'invidianoe nel qual fatto non abbiamo rivali
      e che altri afferma guaslar la strada di Po; come i rigagnoli che molti benedivano come causa di frescura e di nettezzacome singoiar beneficio pe' casi d'incendio
      e che molti accusano come lordura ed inciampo.
      Richard scrivea dopo la metà del secolo che i Torinesi non usavano invitarsi a pranzoma sì solamente a veglie e conversazioni (ora si segnalano pel difetto contrario e per la troppa lautezza de1 conviti); che non v'era lusso in città
      non fasto alla corte; ma poi soggiunge che anche gli artigiani portavano la spada e vestivano di seta. 11 chein quanto al portar la spada
      non era vero.
      In settembre del 1761 egli vide sulla piazzetta di Sta Teresa (sito immune) una capanna di legno costrutta da un condannato a morte e da alcuni condannati alle galere che là viveano sostentati dalla pubblica carità e guardali a vista dai birri.
      Non parlerò de' viaggi di Lalande
      nè di quei più recenti; ne' quali ultimisingolarmente in molti de' Francesi
      si trovano sulle medesime cose i giudizi più slrani e più contraddicevi. Per l'uno il palazzo Carignano è dimora degna d'un re ; per un altro e'est un lourde bicoque; gli uni ci trovano più che mezzo Francesi; gli altri s'accorgono al frequente uso del pugnale che siamo Italiani!.... Alcuni più


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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