Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      capo sbsro
      715
      1622 volendo Carlo Emmanuele i 1' unità
      non solo politica ma anche religiosa del suo Stato
      fé'istanza si creasse una nuova provincia composta unicamente de1 conventi posti ne'paesi di suo dominio; il papa vi aderì
      e la nuova provincia si chiamò di S. Tom-muso. Ma non avendo monsignor nunzio Costa
      a cui erasi commessa 1' esecuzione del breveassegnalo contemporaneamente alcuni conventi ai Frati dell' osservanza riformali
      ne seguirono richiami e contestazionie discordie
      le quali penossi alquanto a risolvere (2).
      11 vero è che nello Stato di Piemonte non v'erano ancora riformatisebbene vi fossero sudditi piemontesi riformati in conventi d'estero dominio
      i qualicreala una provincia Piemontese
      chiedeano d' esservi trasferiti. Carlo Emmanuele iche nel suo viaggio al monte di Varallo avea ritratto grande edificazione da questi frati della riforma
      desiderava introdurli in Piemonte; il che essendo venuto a notizia de' superiori dell'ordinedier precetto al padre Giovanni Francesco Blancardi di Sospello
      riformalo della provincia di Genova che si trovava in Torino
      ed avea dedicato a S. Altezza alcuni discorsi sul Santo Sudario
      d'introdurre questa pratica. Il padre Blancardi ebbe per aiutatori il padre Filippo del Maro
      ed il venerabile fra Lorenzo di Revello
      del convento di Pavia.
      infiniti furono i contrasti che la gelosia di alcuni ri>(. ti


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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