Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      LIBRO SKSHICAPO QUARTO
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      troppo comune di abbassar gli occhie di parlar poco e cupo
      quando era invitato a discussioni nelle quali il suo segreto pericolava; anzi avea l'aria di rispondere con lieto animosenza riserva
      con abbandono ad ogni inchiestafosse pur dilicata ed importante; ma mentre la lingua correva ed il suo interlocutore si maravigliava di trovarlo così agevole e copioso
      il segreto era chiuso nel suo petto sotto triplici porte di ferroe solo dopo d'aver preso congedo e ricapitolato la sostanza della conversazione
      accorgevasi il diplomatico straniero di non avere scoperto cosa alcuna. In colali giostre di lingua e d'ingegno il marchese d'Ormea era d'un valor sovrano.
      Dopo d' essere dal modesto ufficio di giudice di Carmagnola pervenuto ai sommi onori di gran cancellieredi cavaliere dell'Annunziala
      e di ministro degli affari esteri e degli affari internideclinando poi
      com' è da credersicoll'età anche il vigor del giudicio
      dicesi che mostrasse desiderio d'esser fatto cardinalee che Carlo Emmanuele in gli rispondesse
      ch'egli non voleva nè un Richelieu
      nè un Mazzarino
      nè un Alberoni.
      Nel palazzo de' conti Viale si diede nel 1851 una splendida festa per le nozze della principessa Carolina Marianna di Savoia
      ora imperatrice e reginacon Ferdinando
      re apostolico d'Ungheria e principe imperiale ereditario d'Austria.


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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