Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      Capo ieuzo
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      pittori del medio evo solcano raffigurare gli abitatori del cielo ; ina essamodesta e pudica
      delle egregie sue forme perpetuamente si doleva come d'incentivi a libidine pe'mondaniper cui
      essendo in povero statole toccò sostenere fieri assalti
      che superò con gran cuoreora respingendo con indegnazione il seduttore
      ora stando immobile cogli occhi a terraumile e disdegnosa
      senza degnare d'un guardo o d'una parola chi l'assaliva.
      Fu maritala con Ignazio Rayna
      padrone battilorogiovane scapestrato che mandò a male ogni cosa
      ond'essa colle due figlie fu ridotta alla miseria. Per giunta il Rayna era mattamente e bestialmente gelosoonde le conveniva sopportare strapazzi e percosse. Quando morì non v' era di che pagare la sepoltura. Lucia colla sua dote aprì una botteguccia di mercerie
      e visse poveramentema onoratamente. Perdette le due figlie
      l'una d'ottol'altra di nove anni
      le quali in sì egregia scuola tanto aveano profittatoche passarono cantando una il Regina coeli
      1' altra il Salve regina. Lucia si può dir che campasse d'orazionidi letture spirituali
      di limosinodigiuni
      flagellazionie d'altre buone opere
      piucchè di cibo perpetuamente misero e scarso. S'addormentò nel Signore a due ore dopo mezzogiorno del 10 maggio 1768
      e volle essere seppellita in ora bruciatasicché non vi fosse concorso. Fu obbedita
      nè si die segno di campana. Vestita dell'abito francescano


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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