Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      capo quarto
      605»
      confusioneli ricreava
      li confortavadava l'adito alla speranza. Cosi potente era la sua influenza sui cuori
      che dai primarii personaggi dello Stato fino a quegli sciagurati che espiavano sul patibolo i misfattilutti voleano confessarsi da lui. Quando correa qualche festività
      dall'alba al meriggiodalle prime ore pomeridiane fin verso la mezzanotte
      egli slava confessando in chiesain camera
      sempre pazientesempre soave
      sempre uguale col primo come coll'ul-timosenza precipitazione
      senza affanno. Racconta lo scrittore della sua vitatestimonio oculare
      che un giorno dopo d'aver confessalo in chiesa tutta la mattinaappena preso poco cibo
      fu assediato in camera dai penitenti.
      Il corridoio inferiore della casa della congregazione era pieno di penitenti ; pieno il corridoio supcriore. Una gran massa ve ne avea di stipali contro la porta della camera ; il padre Prever era obbligalouscendo un penitente
      ad accompagnarlo perchè potesse trovar la viae per farne entrar dentro un altro. Al suo comparire gridavano molti: misericordia ; e per essere preferiti
      posposto ogni rossoregridavano: Padre
      ascolti me che sono cinquesette
      veni'1 anni che non mi son confessato.
      Padre Prever rimandava tulli consolatie di tutti quasi i suoi penitenti sperava l'eterna salvezza
      fuorché d'alcuni che dell'opere spirituali credeano farsi velo e scala ad intenti mondani; di costoro
     
      Fui. II 7S


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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