Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      l.lllltO QIJAItTOdalla R„ Università degli sludi
      Vittorio Amedeo uil quale mentre conosceva al pari di qualsivoglia mercatante il valor delle cose e i< governo del danaro
      non avea poi nelle opere che imprendeva ni un concetto che regio veramente non fossee sapeva che bene speso è il danaro che ne' pubblici monumenti s'impiega
      costrusse all'insegnamento questa nuova splendida sedetogliendolo aile strettezze ed alla oscurità del portone che è di fronte a San Rocco. In marzo del 1715 si cominciò a demolire la fabbrica imperfetta che apparteneva al misuratore Martinetto; e addì 29 o. maggio fu posta la pi ima pietra del novello edilìzio all'angolo verso casa Castelli
      nella via di Pocelebrando il santo sacrificio della messa il curato d. San Giovanni (era sede vacante). Poco di poi si costrusse
      sui disegni dell'architetto Ricca
      il vasto palazzo con ampio cortile cinto lutto ali intorno di portici e di logge a due piani.
      Non la sola sede materiale dell'insegnamentoma il corpo insegnante rinnovò quel savio principe. Levane provincie d'Italia e la Franci? spedirongh lettori degni dell'antica fama dello studio torinese.
      L'abate Francesco Bencini di Malta
      già da Irent' anni professore di teologia nel collegio urbano di Propaganda ni Roma
      ebbe la scuola d: Dogmatica; d canonico Giuseppe Pasini di Padova
      quella di Sacra Scrittura e lingua ebraica; !i padre Pietro Sevcrac di Tolosa
      de' predicatoriquella di Storia


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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