Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      50X unno quartoindole europea schifosi e ributtanti; viaggi disastrosi
      sagre funzioni esercitate in tempo di notteonde nasconderle al guardo dei persecutori; insidie
      villaniepericoli di morte continui; liti domestiche da comporre
      differenze co' Domenicani spagnuoli; Divina parola da spargere a voce ed in iscritto nel-P idioma proprio di quelle genti. Clima micidialeonde malattie gravi e frequenti; popoli di modi così riposati
      che ogni riscaldamento o vivacità europea li offende e li turbaonde necessità d'usar sempre la lieta mansuetudine di S. Francesco di Sales
      e quindi impossibilità di congedar taluno che vi rubi il tempo con inutili ciance. Il Costa tutto superò allegramentebramoso di spender la vita per gli Annamiti che riguardava come suoi proprii figliuoli. E come semplice missionario
      e come prefettoe come commissario visitatore e vicario apostolico del Tunkino occidentale
      e come vescovo ei si fe' tutto a tutti. Ma gracile di complessionecon tante fatiche
      tanti patimentia cinquantanni avea l'aspetto d'un ottuagenario
      ed era sì consumatoche si può dire che la sola carità lo mantenesse vivo. Infine
      dopo trentanni di missionediciassette di vicarialo apostolico
      morì a" 31 di marzo del 1754
      nella sua residenza di Luc-Thuy
      con universale-cordoglio e ferma opinione di santità (6).
      Gli Agostiniani scalzi non vennerodopo la restaurazione della monarchia
      ristabilitied ora la


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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