Storia di Torino di Luigi Cibrario

Pagina (487/781)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      CAPO PRIMO 4!)]nel 1828
      nò con quelli d'alcuni fra i più chiari successori di lui.
      De' quali poeti piemontesiil Borelli sollevò il nostro dialetto con grandissima felicita in alcuni sonetti all'onore dell'epopea; l'Orsini alla gravità d'un linguaggio filosofico e morale. La grazia ora Tibulliana ed ora Anacreontica del Calvo non ha mestieri di essere commendata. Brofferio è un felicissimo imitatore del Beranger
      e tra le molte e belle sue canzoninoto come carissima quella intitolata Sor Cavajer.
      Ho già accennalo come nel lato della piazza che guarda a levante s'alzava il palazzo del marchese di Fleury. Allato al medesimo abitava una bella damala marchesa di... (5) la quale il duca
      giovane d'annied anche in ciò di giudizio
      amava di caldo amoree da cui si credeva riamalo. 11 Fleury fu preso allo stesso vischio
      esebbene la riverenza che doveva al duca suo signore
      da cui era stalo in molte guise beneficatodovesse raltenerlo
      la passione prevalse; nè punto crudele si mostrò la bella dama al novello adoratore. Anzi fallo un buco nel muro divisorio si vedeano e stavano insieme a loro grand'agio. Avea la marchesa uno staffiere francese chiamalo Francesco Cornavin
      il qualenon si sa se per isdegno d'essere stato congedato
      o per cupidità
      si recò al Valentino
      onde informar S. A. di tali tresche. Interrogalo dal conte Caresana
      primo paggiodel


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

Pagina (487/781)






Borelli Orsini Tibulliana Anacreontica Calvo Beranger Sor Cavajer Fleury Fleury Francesco Cornavin Valentino Caresana